"Fase 2.0 liberi tutti, o più liberi?", sul blog di Studio Logos
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Fase 2.0 liberi tutti, o più liberi?

Fase 2.0 liberi tutti, o più liberi?

Fase 2.0 liberi tutti, o più liberi?

Siamo entrati, all’inizio di questa settimana, nella fase 2.0 del post lockdown.

Una più ampia libertà ritrovata. Apparentemente.

Riaprono i negozi, i bar e i ristoranti, le parrucchiere e i centri estetici (grazie a dio!) ma la paura non è stata vinta. E i nuovi dispositivi di protezione di certo non aiutano.

Io non mi sento libera, nel senso più vero del termine.

Semmai mi sento più consapevole: conscia di ciò che voglio e non voglio più nella mia vita.

Perché se è vero che questo virus ci ha tolto tanto è altrettanto vero che, soprattutto a chi ha saputo approfittarne, ha permesso di assaporare una nuova libertà.

Siamo stati liberi da impegni, spesso inutili, da giornate scandite da orari senza possibilità di scelta.

E ci siamo accorti che possiamo sopravvivere anche senza gli apertivi “forzati”, senza le corse nel traffico per arrivare in ufficio in tempo, senza rinchiudersi in un centro commerciale.

Io ho la fortuna di fare un lavoro che amo e che gestisco autonomamente ma ho potuto constatare che posso sopravvivere senza lavorare fino a tarda notte, i sabati e le domeniche. Ho capito che il tempo libero che mi sono ritrovata è stato un enorme regalo a cui non voglio rinunciare.

Dovremo imparare a crearci una nuova quotidianità. E, sono convinta, che potrà essere una grande opportunità per tutti noi.
Raffaella Chierici
raffaella@studiologos.eu